Approvazione all’unanimità, da parte della Camera dei Deputati, della proposta di Legge sull’istituzione
della «Giornata degli Internati italiani nei campi di concentramento tedeschi durante la Seconda guerra
mondiale».
Portiamo a conoscenza dei Presidenti di sezione che la Presidenza ha stabilito contatti con il relatore on. Giorgio Mulè e col membro della Commissione Difesa on. Andrea De Maria per contribuire a migliorare la proposta di legge sulla Giornata dedicata agli internati italiani. Le nostre richieste sono state recepite negli emendamenti.
Elenchiamo i punti fondamentali:
- evidenziare il ruolo degli IMI nella Resistenza con il loro NO al nazismo e alla RSI
- affermare la complementarità della Giornata dell’Internato con la Giornata della Memoria e con la Festa della Liberazione, rispettando una visione plurale e condivisa della Resistenza
- sottolineare il ruolo, in ordine alfabetico, su un piano di parità, delle tre associazioni della Memoria degli internati e dei deportati: ANED, ANEI, ANRP.
- Specificare il motivo della data del 20 settembre come giornata della memoria degli IMI
Oltre alla legge è stato approvato un Ordine del giorno che contiene tutte le nostre osservazioni (vedi allegato).
L’operato della Presidenza è stato approvato all’unanimità dal Consiglio nazionale convocato prima della votazione della legge da parte della Camera dei Deputati. L’on. De Maria, è stato invitato in questa occasione e si è messo a disposizione per chiarimenti, illustrando in dettaglio gli emendamenti. Dobbiamo restare vigili in vista del successivo iter parlamentare (il testo dovrà essere approvato dal Senato della Repubblica).
Il Consiglio di Presidenza
Ordine del giorno
DE MARIA, GRAZIANO
La Repubblica riconosce il 20 settembre quale Giornata degli Internati Militari Italiani (IMI) al fine di conservare e di rinnovare la memoria degli oltre 600.000 militari italiani che, deportati nei Lager nazisti dopo l’armistizio dell’8 settembre 1943, si rifiutarono di continuare a combattere a fianco del Terzo Reich e della Repubblica sociale italiana. La loro decisione di non collaborare con il nazifascismo fu il primo episodio della Resistenza, una Resistenza senz’armi. Scelsero la prigionia e subirono violenze fisiche, morali e furono costretti al lavoro coatto. 50.000 persero la vita nei Lager. Il 20 settembre 1943 è il giorno nel quale Hitler modificò la loro condizione di prigionieri di guerra in quella di Internati militari, sottraendoli così all’assistenza della Croce Rossa Internazionale prevista dalla Convenzione di Ginevra del 1929. La memoria del sacrificio degli Imi è stata promossa in questi anni in particolare, fra le realtà che rappresentano l’impegno antifasciste e della Resistenza, dalle associazioni dell’Anei, dell’Anrp e delll’Aned. Nella applicazione della legge e nella definizione dei protocolli di intesa si impegna il Governo a valorizzare, con pari dignità e pieno coinvolgimento paritario, queste tre Associazioni, dando seguito a quanto previsto dalla stessa legge.