La presidente nazionale dell’ANEI Associazione Nazionale Ex Internati, Anna Maria Sambuco, ha accettato l’invito, dando anche il patrocino, dell’Associazione Amici della Musica, ad essere presente al concerto di sabato 7 settembre dedicato alla musica scritta nei campi di concentramento.
La presidente ANEI desidera cogliere l’occasione di celebrare la data dell’8 settembre 1943, a nome di tutta l’Associazione, recandosi a rendere omaggio ai prigionieri dei Lager nazisti commemorati da una targa situata nella Loggia Pretoria. Questa targa fu posta in occasione del 14° Congresso Nazionale ANEI svoltosi a Riva del Garda dal 7 al 9 maggio 1976.
Con la presidente nazionale ANEI saranno presenti le delegazioni ANEI di Val Camonica, Vicenza e Trento con bandiere e labari. Fra le autorità cittadine il rappresentante dell’Amministrazione Comunale e il Comandante dei Vigili del Fuoco Volontari di Riva del Garda.
RIVA DEL GARDA - LUOGO DELLA MEMORIA
È significativo che nell’80° anniversario della strage nazista del 28 giugno 1944, che represse con inaudita ferocia la resistenza partigiana, Riva del Garda ricordi anche un’altra forma di Resistenza, quella dei 650.000 Internati Militari Italiani che, dopo la resa dell’8 settembre 1943, si rifiutarono di continuare a combattere accanto all’esercito nazista tedesco o a quello fascista della neonata repubblica di Salò, scegliendo la prigionia nei Lager, unendosi così idealmente ai partigiani che combattevano contro gli oppressori sul suolo della Patria per riconquistare la libertà.
Riva del Garda ben conosce l’Associazione che tutela la Memoria degli Internati Militari Italiani, l’ANEI, di cui ospitò, già nel 1976, il 14° Congresso Nazionale. In quella occasione l’ANEI pose una targa a perenne ricordo della «Resistenza senz’armi» degli IMI che costò la vita a più di quarantamila di loro.
Il congresso ANEI di Riva del Garda riaffermò il valore insostituibile della libertà contro ogni violenza di qualsiasi provenienza e motivazione; ribadì la necessità che solo attraverso democratici e civili confronti si può far progredire il Paese, conscia che il sacrificio, le sofferenze, il contributo di vite umane dei suoi caduti nel lager rende doveroso e irrinunciabile l’impegno ad operare con fermezza per la libertà delle istituzioni e per la giustizia sociale le quali hanno bisogno di una Pace duratura.
Il nostro impegno sarà sempre utile o meglio, necessario per portare avanti, attraverso le varie generazioni, il nostro motto: «NON PIU’ RETICOLATI NEL MONDO».
